V.MAIER per web copia-001

Vivian Maier. Street photographer

V.MAIER per web copia-001

Dal 9 febbraio al 5 maggio 2019, le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia rendono omaggio a Vivian Maier (1926-2009), una delle più singolari e misteriose figure di artista, la ‘bambinaia-fotografa’, recentemente ritrovata e definita una delle massime esponenti della cosiddetta street photography.

La rassegna, curata da Anne Morin e da Piero Francesco Pozzi, è promossa dalla Fondazione Teatro Fraschini e dal Comune di Pavia – Settore Cultura, Turismo, Istruzione, Politiche giovanili, prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con diChroma photography, John Maloof Collection, Howard Greenberg Gallery, New York.

loc A3 def-001 (1)

Elliott Erwitt. Icons

loc A3 def-001 (1)

 

Dal 13 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019, le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia celebrano Elliott Erwitt (Parigi, 1928), uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, in occasione del suo novantesimo compleanno.

La retrospettiva Icons, curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e SudEst57 in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia – Settore Cultura raccoglie settanta dei suoi scatti più famosi, in grado di offrire al visitatore uno spaccato della storia e del costume del Novecento, attraverso la tipica ironia di Erwitt, pervasa da una vena surreale e romantica.

L’obiettivo di Erwitt ha spesso colto momenti e situazioni che si sono iscritte nell’immaginario collettivo come vere e proprie icone; è il caso della lite tra Nixon e Kruschiev, dell’immagine di Jackie Kennedy durante il funerale del marito, del celebre incontro di pugilato tra Muhammad Alì e Joe Frazier, del fidanzamento di Grace Kelly con il principe Ranieri di Monaco.

Nel percorso espositivo s’incontrano, inoltre, i famosi ritratti del Che Guevara, di Marlene Dietrich, della serie dedicata a Marilyn Monroe, così come i temi più amati dal pubblico per la loro forza romantica come il California Kiss, o quelli più intimi e privati, come quello della sua primogenita neonata sul letto, osservata dalla mamma.

A Pavia, non manca l’Erwitt più ironico, come testimoniano le immagini del matrimonio di Bratsk, o quelle dei suoi cani.

Chiude idealmente la rassegna una collezione di autoritratti che racconta come Erwitt ami prendere gioco anche di se stesso e una sezione documentale con i giornali e le pubblicazioni originali su cui comparvero per la prima volta le immagini

 

A3 McCurry logo Trenord

Steve McCurry. Icons

A3 McCurry logo Trenord

ALLE SCUDERIE DEL CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA

DAL 3 FEBBRAIO AL 3 GIUGNO 2018

LA MOSTRA

STEVE McCURRY. ICONS

 

L’esposizione presenta oltre 100 scatti in grado di ripercorrere quarant’anni di carriera del fotografo americano

Dal 3 febbraio al 3 giugno 2018, le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno un’ampia retrospettiva dedicata al lavoro di Steve McCurry (Darby, PA, 1950), uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea.

La mostra Steve McCurry. Icons, curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e SudEst57 in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia – Settore Cultura, raccoglierà oltre 100 scatti che documenteranno quanto di meglio l’artista americano ha realizzato in quarant’anni di attività.

Sarà un’esposizione che condurrà i visitatori in un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze e di emozioni che caratterizza le sue immagini e che toccherà paesi come l’India, l’Afghanistan, la Birmania, il Giappone.

Non mancherà il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afghana che McCurry ha fotografato nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che, con i suoi grandi occhi verdi e col suo sguardo triste, è diventata un’icona assoluta della fotografia mondiale.

“Con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate – afferma la curatrice Biba Giacchetti – mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Con le sue foto ci consente di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia, infatti, con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia”.

All’interno del percorso espositivo sarà proiettato un video, dal titolo “Le massime di Steve McCurry”, in cui l’artista americano racconta il suo modo di intendere la fotografia e un altro filmato, prodotto dal National Geographic, dedicato alla lunga ricerca che ha consentito di ritrovare, 17 anni dopo, “la ragazza afghana” ormai adulta.

Schermata 2017-07-13 alle 12.05.20

LONGOBARDI. Un popolo che cambia la storia

Un grande evento internazionale.

Nord e Sud Italia uniti per la più importante mostra mai realizzata sui Longobardi

Schermata 2017-07-13 alle 12.05.20Una mostra epocale, punto di arrivo di oltre 15 anni di nuove indagini archeologiche, epigrafiche e storico-politiche su siti e necropoli altomedievali

Dal 1 settembre 2017 al Castello Visconteo di Pavia

– oltre 300 le opere esposte
– più di 80 i musei e gli enti prestatori
– oltre 50 gli studiosi coinvolti nelle ricerche
– 32 i siti e i centri longobardi rappresentati in mostra
– 58 i corredi funerari esposti integralmente
– 17 i video originali e le installazioni multimediali

Per maggiori informazioni:  www.mostralongobardi.it

locandina Ligabue sito scuderie

Antonio Ligabue

locandina Ligabue sito scuderie

 

Dal 17 marzo all’18 giugno 2017, alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia un’antologica ripercorre la vicenda umana e creativa di Antonio Ligabue, uno degli autori più geniali e originali del Novecento italiano.

La mostra, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri in collaborazione con Simona Bartolena, prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con il Comune di Pavia e con la Fondazione Antonio Ligabue di Gualtieri (RE), propone oltre cinquanta opere, tra dipinti, sculture, disegni e incisioni di Ligabue.

Il percorso espositivo si snoda tra i due poli principali entro i quali si sviluppa il suo universo creativo: gli animali, selvaggi e domestici, e i ritratti di sé. 

Tra gli animali abitatori delle foreste e delle savane si trovano alcuni dei maggiori capolavori dell’artista, come Leopardo che assale un cigno o Tigre reale, realizzat
o nel 1941 quando Ligabue era ricoverato nell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia; tra quelli delle campagne, la Lepre nel paesaggio, un grande dipinto presentato per la prima volta in una mostra; c’è poi l’impressionante galleria di autoritratti, come i dolenti Autoritratto con berretto da motociclista del 1954-55 e Autoritratto del 1957.

La rassegna costituisce un ulteriore capitolo, dopo le rassegne di Gualtieri (2015), di Palermo e di Roma (2016), per riportare il lavoro di Ligabue a una corretta valutazione critica e storica: un’occasione per riaffermare, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo “espressionista tragico” di valore europeo, che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo.

“L’opera di Ligabue – ricorda ancora Sandro Parmiggiani – ha finito per essere in parte oscurata dal ‘racconto’ della sua vita, assolutamente eccezionale nella tragicità e nella sofferenza. Tuttavia, se la tormentata esistenza dell’artista ha contribuito, almeno all’inizio e per un certo periodo, a gettare un’aura di leggenda sull’opera, alla fine questa sorta di fardello dell’uomo Ligabue ha ripreso il sopravvento: le ragioni dell’esperienza esistenziale sono sembrate inesorabilmente prevalenti rispetto a quelle artistiche. Ci si è dunque proposti di fare il percorso inverso: non dalla vita all’opera, ma dall’opera alla vita”.

Accompagna l’esposizione un catalogo Skira, con testi di Sandro Parmiggiani, Sergio Negri, Giuseppe Amadei, Simona Bartolena, Luciano Manicardi, Sergio Terzi.

Una mostra “family friendly”, con un angolo per l’allattamento per le mamme, una sala didattica con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno delle Scuderie, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

Orari

Dal martedì al venerdì: 10.00-13.00/14.00-18.00

Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00

(La biglietteria chiude un’ora prima)

Pasqua e Pasquetta 2017

In occasione delle festività di Pasqua e Pasquetta

la mostra “Antonio Ligabue” resterà aperta

dalle ore 10.00 alle ore 20.00

(La biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti

(Audioguida inclusa nel prezzo)

Intero 12,00 euro

Ridotto 10,00 euro (over 65, ragazzi dai 13 ai 18 anni, gruppi min. 15 max. 30 persone)

Ridotto bambini 5,00 euro (dai 6 ai 12 anni)

Scuole 5,00 euro

BIGLIETTO FAMIGLIA: 1 o 2 accompagnatori 10,00€ cad. + ragazzi fino ai 15 anni 5,00€ cad.

 

Informazioni

info@scuderiepavia.com | Tel: +39 0382 33676

locandina_Guttuso

Guttuso. La forza delle cose

locandina_Guttuso

La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia si aprirà con una mostra dedicata ad uno dei più significativi rappresentanti dell’arte italiana contemporanea: Renato Guttuso.

Dal 16 settembre al 18 dicembre 2016 le sale delle Scuderie ospiteranno “Guttuso. La forza delle cose” un progetto prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia, l’Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi e con gli Archivi Guttuso, a cura di Fabio Carapezza Guttuso e di Susanna Zatti.

Le nature morte di Renato Guttuso costituiscono, dalla fine degli anni Trenta, una componente essenziale della sua produzione e un punto di riferimento per gli artisti della sua generazione. L’artista indaga ossessivamente una serie di oggetti che si animano nelle tele e che diventano i protagonisti indiscussi delle opere grazie alla straordinaria forza espressiva e alla potenza cromatica.

L’esposizione – con oltre cinquanta opere provenienti da prestigiose sedi espositive tra le quali il MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin e alcune importanti collezioni private – intende offrire al pubblico una prospettiva inedita e di grande fascino sul percorso artistico del maestro siciliano, studiando la forza delle cose rappresentata nelle opere.

La carica travolgente delle nature morte di Guttuso è certamente una caratteristica distintiva della sua pittura. La mostra presenta una serie di capolavori che documentano, negli anni Quaranta, con Natura con drappo rosso (1942) l’impegno dell’artista a testimoniare la drammatica condizione esistenziale, imposta dalla dittatura e dalla tragedia della guerra, cui si contrappone, come una bandiera, il grande panno, rosso squillante; nel dopoguerra, con Finestra (1947) o Bottiglia e barattolo (1948), il crescente interesse verso la sintesi post-cubista picassiana, che ci rivela il profondo impegno dell’artista nel recupero della cultura artistica europea; per arrivare, negli anni sessanta, ad una nuova fase della pittura guttusiana, che rivela una dimensione più meditativa, derivante anche dalla elaborazione, nei suoi scritti, dei temi del realismo e dell’informale, visibile ne Il Cestello (1959), La Ciotola (1960) e Natura morta con fornello elettrico (1961).

L’esposizione si conclude con una selezione di dipinti della fine degli anni Settanta-inizio anni Ottanta, periodo in cui la continua ricerca del reale di Guttuso si accentua per dare vita a celebri dipinti come Cimitero di macchine (1978),Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane (1984) che diventano metafore e allegorie del reale.

Durante la sua carriera Renato Guttuso ha collaborato con importanti scrittori come Moravia e Vittorini, scultori come Manzù e Moore, poeti come Pasolini e Neruda, registi come De Sica e Visconti, musicisti come Nono e artisti come Picasso. Questi rapporti influenzeranno i suoi lavori e ispireranno non solo dipinti, ma anche illustrazioni per libri, scenografie teatrali, collaborazioni cinematografiche, sodalizi letterari e politici.

Il percorso della mostra sarà arricchito da una serie di fotografie – in parte inedite – concesse dagli Archivi Guttuso, che permetteranno di approfondire la vita dell’artista, raccontandone abitudini, amicizie e curiosità.

Approfondimenti video messi a disposizione da Rai Teche, permetteranno ai visitatori di avvicinarsi ulteriormente all’artista e alla sua opera, ascoltando la sua voce, vedendolo dipingere.

Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Skira che, oltre ai saggi dei curatori, vanta un contributo del ProfessorAntonello Negri.

Per tutta la durata della mostra una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti approfondiranno le opere e la vita di uno degli artisti più noti del Novecento italiano.

Date
16 settembre 2016 – 18 dicembre 2016

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 – 27100 Pavia

A cura di
Fabio Carapezza Guttuso
Susanna Zatti

Produzione e organizzazione
ViDi

In collaborazione con
Comune di Pavia
Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi
Archivi Guttuso

Catalogo
Skira

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00-13.00/14.00-19.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro

Informazioni e prenotazioni
www.scuderiepavia.com
info@scuderiepavia.com | Tel: +39 0382 33676
www.vivipavia.it

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

locandina scapigliatura

Tranquillo Cremona e la Scapigliatura

locandina scapigliatura

Dopo il successo della mostra “I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo”, il programma espositivo delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia prosegue con un’altra importante corrente artistica italiana dell’Ottocento: la Scapigliatura.

Dal 26 febbraio al 5 giugno 2016 le sale delle Scuderie ospiteranno “Tranquillo Cremona e la Scapigliatura”, un progetto ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena e Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Al fine di offrire una panoramica completa del mondo degli scapigliati, l’esposizione svilupperà un percorso tra pittura, scultura, letteratura e musica per far rivivere al pubblico l’atmosfera di questo movimento nelle sue principali forme espressive.
La mostra presenta una selezione di circa cinquanta opere degli artisti più rappresentativi della Scapigliatura tra i quali Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Luigi Conconi.

Lungo le sale delle Scuderie i visitatori saranno accompagnati dalle parole di Tranquillo Cremona che racconterà lo straordinario fermento culturale dell’epoca, la vita, l’opera e le forti personalità dei suoi compagni scapigliati. Un racconto pittorico, ma anche un racconto musicale e letterario che andrà ad approfondire i principali scritti degli autori della Scapigliatura che hanno dato il via non solo ad una rivoluzione in campo artistico ma ad un vero e proprio fenomeno morale e politico molto importante per il nostro Paese.

Il progetto espositivo, che vuole offrire una visione a trecentosessanta gradi della Scapigliatura e dei suoi protagonisti, vanta la collaborazione di Gianfranca Lavezzi dell’Università di Pavia, per gli approfondimenti letterari, e di Daniela Gatti dell’Istituto Superiore di Studi musicali Franco Vittadini di Pavia, per gli aspetti legati alla musica.