Degas, Lautrec, Zandò – Les folies de Montmartre

locandina_degas17 settembre – 18 dicembre 2011

Il mito di Montmartre nasce alla metà dell’Ottocento, quando la “Butte” subisce una trasformazione radicale da quartiere rurale a fulcro della vita notturna parigina. Leguinguettes, semplici bistrot con giardino, evolvono in locali da ballo e l’indiavolato french cancan sulle musiche di Offenbach, diviene la principale attrazione.

Di sabato e di domenica il villaggio si veste a festa e il Moulin de la Galette, il Mirliton, lo Chat noir, il Moulin Rouge sono presi d’assalto dalla crescente ed eterogenea folla parigina.

Caffè-concerto, teatri, baracche d’avanspettacolo, e ancora il circo, popolato da cavallerizze e acrobati, mettono in scena il gioco della vita per farne una metafora festosa.Ad azionare la macchina dello spettacolo sono vedettes, impresari, attrici, chansonniers, ma anche  prostitute, fioraie e strilloni che partecipano all’economia del “piacere” della Parigi notturna.

Testimoni di questa brulicante atmosfera sono, secondo la definizione data da Baudelaire,  i “pittori della vita moderna”. Degas introduce straordinarie novità tematiche, scegliendo di rappresentare le istantanee pittoriche di chanteuses, di ballerine, o di donne alla toilette.

Zandò, degasiano a tutti gli effetti, elabora la lezione del maestro per trasferirla a Lautrec, che apprende questo vocabolario ma scrive un libro completamente nuovo. La sua, infatti, non è solo una scelta artistica, ma anche di vita. Una scelta di marginalità che lo porta alla scoperta della psicologia profonda dei suoi modelli.E così, solo grazie alle sue opere, le stelle di Montmartre, che il passare del tempo avrebbe eclissato, continuano a vivere, insieme a donne da balera e a prostitute, colte nella loro dignità e rassegnata malinconia. 

Les folies de Montmartre non sono solo infatti lustrini e paillettes, ma storie di incontri, passioni, scambi e drammi personali. I pittori della vita moderna sono prima di tutto “uomini” della vita moderna e la mostra si propone di offrirne – per parole e immagini – l’affascinante ritratto intimo.